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DIARIO

Una vita, Italo Svevo

📖"Preziosa apparisce la vita di una persona prima di tutto per il valore che altri vi pone".



Ho appena terminato "Una vita" di Italo Svevo.

Avevo deciso di scaricarlo un po' perché era gratuito, un po' perché mi piaceva il titolo e poi perché leggo sempre classici di altri paesi e raramente classici italiani e non mi sembrava giusto 😅

A prescindere dalla scrittura non propriamente scorrevole perché si tratta di un italiano piuttosto vetusto quindi di non immediata comprensione, ho capito perché questo autore merita di essere inserito nei libri di letteratura italiana da studiare a scuola. 💡

Il titolo originale era "Un inetto" che è molto più appropriato a mio avviso. L'inettitudine del personaggio principale

emerge in ogni pagina del testo, dall'inizio alla fine.



Alfonso è un ragazzo di campagna che si è trasferito in città per lavorare in una banca dove occupa un posto semplice, non dirigenziale. Ambisce a frequentare l'alta società e a crescere anche intellettualmente studiando e scrivendo, ma si sente sempre inferiore agli altri e non riesce per questo ad emergere.

Conosce la figlia del suo datore di lavoro e crede di esserne innamorato, ma nel momento in cui riesce a sedurla ne prova disgusto e si allontana accondiscendendo alla fine a perderla consapevolmente, e con lei ogni possibilità di fare quel salto di qualità che desiderava tanto. Una serie di altri eventi tristi tra cui la morte della madre e la vendita della sua casa paterna, il rientro in città dove ogni cosa era cambiata lo conducono ad un lento declino. Compie alcuni gesti apparentemente senza cognizione di causa se non generosità e bontà, ma che sono in realtà preparatori alle sue prossime decisioni/non decisioni.

Tutto il libro è intriso di questo strano sentimento di inadeguatezza, di insofferenza...è quasi tangibile pagina dopo pagina; ti resta in bocca come un sapore fastidioso.

Più della storia in sé è proprio questo permeare il romanzo di insufficienza che trovo geniale 😉 Mi ha colpito la citazione di seguito:

"Chi non ha le ali necessarie quando nasce non gli crescono mai più.

Chi non sa per natura piombare a tempo debito sulla preda non lo imparerà giammai e inutilmente starà a guardare come fanno gli altri, non li saprà imitare. Si muore precisamente nello stato in cui si nasce, le mani organi per afferrare o anche inabili a tenere".

Siete d'accordo ?


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